Occit’amo 2022  ha voluto essere un caleidoscopio di temi e modalità di fruizione delle culture, guardando a geografie altre, sonorità giovani e femminili, riscoprendo temi, affermando l’innovazione che nasce a partire dalle radici di un territorio.
Ancora una volta, dopo appena un lustro dalla sua nascita, Occit’amo ha cambiato pelle per guardare avanti, tenendo ben saldi i piedi alla terra camminata anno dopo anno.

Il RESCUNTRE | INCONTRO di aspetti della cultura, della musica, della letteratura è stato il cardine dell’edizione 2022 che nella parola PORTO trova il termine che ha segnato il viaggio cui sono stati invitati gli spettatori: le valli come TERRE DI SCAMBIO, porti appunto, punti di passaggio e connessione tra le culture.
Eccoci allora invitare artisti provenienti dalla CATALOGNA e da GENOVA, spazi caratterizzati da un instancabile sviluppo culturale e sociale legato alla propria identità, alla consapevolezza della propria particolarità nata grazie all’incontro di tantissime identità differenti.
Ecco la nostra concezione di identità come frutto che nasce dall’incontro e non parola cui aggrapparsi per allontanare l’altro.
All’estremo, l’incontro con PALERMO ha portato nelle vallate i Pupi e con loro le storie moderne e antiche che hanno saputo raccontare attorniati da una grande orchestra, la Grande Orchestra Occitana, composta da oltre 80 elementi che con le loro età rappresentano tutte le generazioni.

Strumento su cui ci si è concentrati nel 2022 è stato l’OBOE, oltre ovviamente a cornamuse, organetti, flauti, ghironde, etc… Strumento delle Terre Occitane che ha saputo percorrere i secoli, le geografie, affinandosi, diversificandosi, sempre però continuando a raccontare le storie incontrate e vissute.

Nondimeno, anche in una prospettiva Agenda ONU 2030, temi quali il turismo, l’accessibilità con la Montagnaterapia e la sostenibilità (Occit’amo festival si fregia del marchio GRANDA GREEN ideato da Camera di Commercio Cuneo in collaborazione con Environment Park), la vocalità femminile nella musica popolare e tradizionale contemporanea, saranno fulcro di un programma ricco, legato a spazi incontaminati, luoghi situati in paesaggi di grande bellezza, spesso raggiungibili solamente a piedi, o ancora che valorizzano emergenze architettoniche medievali, patrimonio delle Terre del Monviso.